sabato 23 luglio 2016

Serena Lao, "Note di parole" (Ed. Thule)

di Saverio La Paglia

Ancora un lavoro, ancora un volume che sta a testimoniare la capacità e l’estro di Serena Lao, poetessa, cantautrice, attrice a tutto campo che con le sue “Note di Parole” compone poesia e musica.
Chi ha avuto modo di conoscerla sa già che con lei tutto è possibile, sa che, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, questa donna è cresciuta e in ogni suo lavoro si registrano maturità, conoscenza e testimonianza di vita vera che qui ora diventano poesia e messaggio universale.
Parole-note le sue che scavano nell’animo umano, che rendono palpabili e immediati sentimenti, emozioni, sconforto e solitudine, che sanno far rivivere il passato con tutto il suo Valore di affetti, di storie lontane ma mai dimenticate.
Leggere le sue liriche significa in buona sostanza tuffarsi in un mondo che rapisce, che invoglia a riflettere, a pensare, a valutare nel presente il passato che spesso ritorna con tutto ciò che esso ancora rappresenta.
In questo nuovo lavoro dove convivono ricordi e speranze l’avere voluto raccontarsi e raccontarci il suo tormentato vissuto in lingua italiana è ancora una riprova della sua capacità di sapersi esprimere con ogni mezzo, di volerci incontrare su un piano che anche ai più può così risultare più leggibile e immediato per riaprire le porte del cuore alla speranza e al riscatto.
Ed ecco il suo aspirare a un mondo ed a una realtà dove il cuore si rasserena per perdersi ed approdare in immacolati e desiderati spazi dove scorre la penna ispirata da sentimenti e Valori eterni come in (Nei Labirinti dell’ignoto); e ancora è un vero inno all’amore in (Primavera) dove il Sole che strizza l’occhio al grigiore del mondo e dove con la nuova stagione “il cuore si schiude a nuove promesse“ per sedurre e incantare, ancora una volta chi nell’amore crede e spera e vuole ancora sognare per ridare la vita a pensieri ed emozioni“ (Regalami un sogno).
È un cuore che non cessa mai di battere; è un continuo volere conoscere, indagare, scoprire che anche nelle notti insonni come in (Pensiero Notturno), la fanno correre dietro le nuvole per arrivare al di là del cielo per trovare il tutto e il nulla così come al di là della siepe di Leopardiana memoria o così come in (Notti estive) dove mentre il viso bagnato viene sfiorato da “sprazzi di sole e da aria frizzantina che porta sapore di baci“.
È un continuo lottare quello della Lao tra Buio e Luce, tra desiderio e delusione, tra sogno e realtà dove alla fine tuttavia prevale prepotentemente la speranza che ancora tutto possa cambiare e che una nuova vita possa ancora cancellare tutto il male e il buio che fin qui hanno condizionato i suoi giorni grigi.
Come non richiamare Foscolo nei versi di  (A mani nude) dove la poetessa non chiede per se dopo la sua morte lacrime, ma canzoni festose con opere di bene e ancora il suo anelare a risalire la china per approdare là dove il grande Dante alla fine arriva e dove anche lei brama approdare per incontrarsi “ là dove tutto ha origine e dove tutto finisce “e dove potrà  conquistare“, “il primordiale equilibrio a lungo cercato ”.
Parole – note che con semplicità e immediatezza raccontano, spiegano, mentre scavano profondamente nell’animo umano riuscendo a coglierne le vere tensioni e i motivi che spingono ancora a lottare per non demordere, per potere sperare e amare la vita e tutto ciò che essa comporta …
Toccante è il suo grido di protesta contro colui o coloro che ancora calpestano la donna, i suoi sentimenti come in (Come una marionetta) dove in pochi versi riesce a sintetizzare tutto lo sconforto di chi amando non è amato e di chi, malgrado tutto, ancora spera che l’alba non porterà via il dolce sogno accarezzato durante tutta una notte.
Si potrebbe continuare leggendo - assaporando verso dopo verso a scrutare nell’animo della poetessa che ancora, come il Foscolo, afferma che solo la memoria perdura in noimentrela felicità è un alito di vento che come meteora /si perde nei viali dell’immenso / e / un istante dopo il delirio è già svanito.
Accorato e struggente è in “IDEALE“ la ricerca di chi non è riuscita a trovare né dentro né fuori ciò che brama e per cui vive constatando con amarezza di avere “speso la sua vita inutilmente “.
Quanti di noi nel corso della nostra esistenza abbiamo avuto gli stessi pensieri?
Quanti di noi non abbiamo con la poetessa sofferto per delusioni, per false attese per sentimenti traditi e per l’impotenza di non potere cambiare gli eventi che ci creano (Inquietudini) facendoci capire con le parole della Lao  “tutto è incerto in un presente che non mi appartiene”  e dal quale vuole estraniarsi.
Eppure da tutto ciò, come in (Certe volte) l’amore viene sublimato come l’unico rimedio e l’unica fonte di vita vera: l’amore non si esaurisce / l’amore è imprevedibile / l’amore non si perde / la sua essenza invece si rinnova per / durare lo spazio di una vita intera /” che allora vale la pena di vivere.
Ancora una volta in (PAROLE) la poetessa parla delle illusioni provocate da “chi è vissuto senza vivere /chi ha rubato persino l’ombra / a chi gli stava accanto” ma che forse è senza colpe perché forse tutto gli è stato imposto, così come lo stesso Leopardi afferma, quasi come volere riscattare chi ancora in fondo continua ad amare perché appunto, l’amore, quello vero, non muore.
E ancora in (Sogni) ancora c’è la voglia di una nuova vita con un nuovo domani dove tutto è “ancora da vivere e da scoprire”.
E qui sta la grandezza della Lao donna e poetessa della vita e per la vita, della donna che dal buio risale con la speranza che tutto non sia stato vano e che al di là della siepe leopardiana e nell’immensità dello spazio alla fine, ognuno potrà ritrovare la sua quiete, la sua pace interiore e il suo vero ed eterno amore.
Sarà questo, un motivo di riscatto nella lirica Un Giorno“ dove finalmente libera dai legami di una travagliata e tormentata esistenza l’anima volerà “ senza rimpianti e malinconie” per arrivare (all’origine del Bene).
Solo lì la poetessa non avrà più paura. Solo lì l’alfa l’omèga si congiungeranno per un tempo infinito dove albe e tramonti saranno tutt’uno e dove potrà finalmente essere libera e continuare a essere magari (A picciridda di Baddarò) spensierata nella sua infantile allegria capace di sognare …
Grazie Serena per averci ancora una volta rapiti e fatti partecipi dei tuoi sentimenti e soprattutto per averci fatto sognare e sperare con Te in un futuro migliore con le tue - Note di Parole -.

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